di Vincenzo Lucherini
In quanto onda e.m. la luce è caratterizzata, come tutti i tipi di onde, da una grandezza chiamata lunghezza d'onda che, nel caso della luce visibile, si manifesta ai nostri occhi con un definito colore. Ma, prima di tutto, un’onda cos’è? La nostra idea di onda è associata, secondo l'esperienza quotidiana, ai movimenti in un mezzo fluido omogeneo. Il caso più comune è quello dell’acqua. Osservando la superficie di uno specchio d’acqua, come uno stagno o anche una grossa “pozzanghera”, possiamo vedere che, gettandovi dentro un oggetto, come un banale sasso, si creano dei cerchi concentrici che si “allargano” dal centro, il punto dove il sasso è caduto.
Questi cerchi sono appunto ciò che chiamiamo onde: un movimento collettivo dell’acqua che si rivela con lo spostamento, in questo caso, alto basso di un oggetto galleggiante sulla sua superficie. E’ importante notare che l’acqua di per sè non si sta allontanando dal centro, ma è la “perturbazione” che abbiamo creato nell’acqua col lancio del sasso (l’onda, appunto) che si propaga dal centro verso l’esterno. La particella d’acqua perturbata oscilla su e giù attorno alla sua posizione di quiete e comunica alla vicina la sua perturbazione e quella lo fa alla seguente, e così via.
Ma ogni particella, dopo aver oscillato, torna dove stava! Un esempio spettacolare sono gli Oolà!, gridati negli stadi da folle di tifosi organizzati, ciascuno dei quali si alza in piedi, lancia il grido di "oolà" e poi si risiede al suo posto.
Se ciascuno lo fa subito dopo quello fatto ad un suo fianco, per esempio a destra, l’effetto per un osservatore a distanza sarà vedere come un’onda che si propaga lungo gli spalti. In realtà però ciascun spettatore è rimasto al suo posto! Anche il suono è un’onda, in questo caso il fluido è l’aria e, normalmente, l’onda non è visibile (ma la sentiamo!).
Con una molla lunga e allentata, possiamo visualizzare i due fondamentali tipi di onde: quelle trasversali, come le onde nello stagno dove lo scostamento delle particelle del mezzo è perpendicolare alla direzione di propagazione della perturbazione, e quelle longitudinali, dove, come per le onde sonore, scostamento e propagazione avvengono nella stessa direzione.