La natura dello spazio e del tempo, la loro origine, la loro estensione e la loro infinita divisibilità in porzioni e intervalli sempre più piccoli, sono stati temi già affrontati in epoche molto remote, sin dai primi filosofi dell’antica Grecia. All’ipotesi dell’esistenza di atomi in continuo divenire nel vuoto, sostenuta da Democrito (“che ‘l mondo a caso pone” [1]), si contrappose il pensiero di Platone e in seguito quello di Aristotele (“’l maestro di color che sanno” [2]”).