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Tullio Regge e Stefano Sandrelli

L'INFINITO CERCARE
AUTOBIOGRAFIA DI UN CURIOSO


Einaudi 2012

 

In questa autobiografia del famoso fisico italiano emergono molti degli elementi che caratterizzano la vita di un (grande) scienziato: gli studi e la fase giovanile dove si traccia la via successiva, il contatto con un ambiente stimolante, essenziale, per la crescita intellettuale del giovane ricercatore, i primi lavori che solo successivamente dimostrano tutta la loro importanza e poi la fase della maturità con gli incarichi didattici presso l'università, l'impegno politico e sociale come servizio alla comunità mettendo a disposizione le proprie competenze, e, infine la divulgazione del proprio sapere al di fuori dell'Accademia per raggiungere un pubblico più vasto. Ogni fase della vita è caratterizzata dallo stesso elemento: l'infinito cercare, con grande umiltà e passione ed una insaziabile curiosità. Che si tratti delle 'Traiettorie di Regge' e della teoria del momento angolare complesso oppure del 'Calcolo di Regge per la gravità, le sue grandi scoperte ci appaiono come il naturale risultato di un percorso intellettuale costellato, come sempre accade, da delusioni e fatiche ma al contempo ricco di soddisfazioni e piacere. L'infinito cercare è davvero un processo senza fine, individuale e collettivo: per il singolo scienziato che, assaporato il piacere della scoperta, ogni giorno della sua vita, riparte con nuovi progetti, nuove idee e nuove sfide; per l'umanità intera che, mattone su mattone, edifica incredibili costruzioni intellettuali, con il solo ed ultimo obiettivo di capire il mondo che ci circonda.

Tullio Regge è uno dei più grandi fisici teorici del nostro tempo: ha vinto i più prestigiosi premi per la fisica, il premio Einstein, la medaglia Dirac, chissà perché non il Nobel, ma li, sappiamo, che entra prepotentemente la politica.

E poi la vita quotidiana con la famiglia, i viaggi, gli amici. La difficoltà di trovare un ragionevole equilibrio tra il mondo delle idee e quello delle azioni. I contatti fondamentali con il gota della fisica del XX Secolo, una sfilata di premi Nobel con cui il giovane Tullio Regge, discute, passeggia, si diverte. L'insegnamento all'università, i sui colleghi ed i suoi studenti, tutti ammaliati dalla sua personalità. L'amicizia che lo lega a Primo Levi e Luciano Berio.

La vita di Tullio Regge non è solo scienza, è anche impegno civile al servizio della società: l'agire concreto che si materializza nel mandato al parlamento europeo e nei sui diversi impegni per la divulgazione del sapere scientifico attraverso i libri e la televisione. Il metodo di lavoro è lo stesso che ha portato ai mirabili risultati dello scienziato: l'umiltà necessaria per imparare gli strumenti per affrontare le nuove sfide e poi l'impegno, l'onestà intellettuale e la lucida razionalità che traspira da ogni sua azione. Una lezione ancora valida dopo vent'anni sullo stato e le necessita del sistema universitario Italiano, la troppa burocrazia e l'assenza di stimoli, la difesa della scuola come unico mezzo per portarci fuori dai problemi attuali, la difesa della cultura scientifica come parte del nostro patrimonio culturale e la necessità di ridare dignità all'insegnamento della scienza fondamentale. Parole sagge che conservano la lucida e spietata razionalità dello scienziato che usa il suo metodo per capire e proporre soluzioni ai problemi ma che purtroppo restano ancora oggi inascoltate. Tuttavia la speranza non è sopita, e, se al tramonto di una vita, vissuta "al meglio che ho potuto", la ricerca di Tullio Regge è finita, resta l'esempio per tutti noi di un grande uomo di scienza: "La vita è dura, ma va bene cosi'".

(Settembre 2013: SxT-libroalmese)/Marco Battaglieri