il principio

 Il principio

Jerome Ferrari

Edizioni e/o

 

"Il principio" non è solo il famoso principio di indeterminazione di Heisemberg ma soprattutto l'inizio di una rivoluzione profonda che ha scosso nelle fondamenta le certezze degli uomini che per secoli avevano creduto di riuscire a conoscere il mondo che ci circonda con la precisione voluta. E invece la natura non si concede: non è possibile stabilire la posizione e l'impulso (velocità per massa) di un corpo. Non certo perché non siamo in grado di fare delle misure accurate, ma perché esiste un limite intrinseco, un limite ultimo che, difficile da spiegare con la nostra intuizione, impedisce la conoscenza contemporanea di alcune 'osservabili' che caratterizzano il moto di un corpo. In un dialogo a distanza tra l'autore ed il grande fisico Werner Heisemberg, Jerome Ferrari mette in luce tutta la dirompente forza di una grande scoperta: la lotta con i propri colleghi, che faticano a capire se non addirittura lo rifiutano, il travaglio interiore per aver scoperto una terribile verità che rimette l'uomo del meccanicismo onnisciente al suo posto nella scala della natura. Erano gli anni in cui un nuovo paradigma si stava affermando e geni del calibro di Niels Bohr, Erwin Schrodinger, Pau Dirac e, naturalmente, Albert Einstein, stavano riscrivendo la fisica, gettando una luce inquietante sulla realtà, molto meno ovvia ed intuitiva di quello che si era creduto per secoli. Erano lotte furibonde tra intuizioni diverse, tutte rivoluzionarie, che con pazienza e ingegno furono poi riconciliate in un'unica teoria della Meccanica Quantistica. Ma era anche il tempo della Guerra che poco spazio lasciava ai dibattiti e chiedeva invece azioni o reazioni pronte per la sopravvivenza al macello che si andava perpetrando nella Germania nazista. Heisemberg fu dapprima messo all'indice e poi riabilitato dalla gerarchia nazista: esiste una sola ed unica scelta? o anche nelle morale vige il principio di indeterminazione? Il pregio di questo bel libro e' di aver colto il travaglio del genio, spesso attonito dinnanzi alla sua stessa creatura, spaventato e meravigliato e terribilmente umano nell'affrontare la vita ed i suoi tanti dilemmi, tutto sommato, non molto diverso da tutti noi.

(Ottobre 2016: SxT-libroalmese) // Marco Battaglieri