Vite di fisici tra atomi e particelle, © SIF

Vite di Fisici tra atomi e particelle

A cura di Angela Feo, Marco M. Massai e Gloria Spandre

 SIF, Bologna

ISBN 9788874381289

Quella del rilancio della fisica italiana nella seconda metà del ‘900 è una storia di passione caparbietà e, come si direbbe oggi, resilienza. Una storia contraddistinta dalle macerie materiali ed economiche di un conflitto globale, ma anche dalla nascita di inattese e feconde tradizioni di ricerca, frutto di spirito di adattamento, ingegno e profonda curiosità scientifica. Aspetti che, nel bene e nel male, hanno concorso alla riaffermazione sulla scena internazionale della fisica italiana dopo la prematura e brusca interruzione delle felici esperienze inaugurate all’inizio del XX secolo da figure come Enrico Fermi e Bruno Rossi. Una storia di riscatto e successi comune a tutti i principali poli della fisica del nostro paese, e che rappresenta il filo conduttore del libro “Vite di fisici tra atomi e particelle”. Pubblicato dalla Società Italiana di Fisica, il volume ripercorre gli ultimi sessanta anni di ricerca in fisica teorica e sperimentale a Pisa attraverso le dirette testimonianze di 11 ricercatori e tecnici protagonisti della stagione che ha visto la città toscana diventare un centro scientifico e tecnologico di riferimento nei settori dedicati allo sviluppo e alla realizzazione dei rivelatori di particelle, all’interferometria gravitazionale, alla fisica medica e allo studio della struttura della materia.

Nato da un’iniziativa dell’Associazione Frontier Detectors for Frontiers Physics e curato dai fisici Marco M. Massai e Gloria Spandre e dalla giornalista Angela Feo, “Vite di fisici tra atomi e particelle” costituisce senza dubbio un interessante e riuscito esempio di utilizzo dell’intervista come mezzo d’indagine storiografica, uno strumento in grado di fornire, grazie alla natura soggettiva delle testimonianze raccolte, profondità, umanità e colore alla narrazione e alla ricostruzione delle vicende che hanno contrassegnato il dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e la Sezione INFN Pisa negli ultimi sessant’anni. Non deve quindi sorprendere l’ampio spazio concesso nel volume al racconto personale relativo agli anni giovanili e alle vicissitudini familiari dei singoli intervistati, capace di restituire nell’insieme l’evolversi del quadro scientifico, sociale ed economico sia locale che italiano a partire dal secondo dopo guerra, all’interno del quale la fisica pisana si è sviluppata ottenendo i suoi importanti risultati.

Il rapporto tra Pisa e la fisica è profondo e di lunga durata, affondando le sue radici nella vita e nell’opera del padre della scienza moderna, Galileo Galilei, a cui la città diede i suoi illustri natali. Un legame che grazie a una antica e prestigiosa tradizione accademica, alla successiva fondazione di due scuole di formazione universitaria superiore, la Normale – in cui ebbe inizio quasi cento anni fa la folgorante carriera di Enrico fermi - e la Sant’Anna, e alla presenza di due importanti istituti di ricerca come l’INFN e il CNR, che hanno certamente promosso la creazione e l’adozione di nuovi indirizzi di ricerca, non è mai venuto meno. L’importanza di un simile contesto per la ricostruzione post-bellica della fisica pisana emerge chiaramente dalla lettura dei racconti raccolti in “Vite di fisici tra atomi e particelle”, che offrono inoltre un’accurata descrizione del vivace sistema scientifico pisano, ancora oggi caratterizzato da relazioni e scambi continui tra ricercatori appartenenti a istituzioni ed enti di ricerca differenti.

Il volume della Sif non manca inoltre di porre l’accento sull’importanza delle esperienze maturate dai singoli intervistati in contesti di ricerca internazionali. Nell’ambito del processo di internazionalizzazione della fisica italiana avviato a partire degli anni ’50 del secolo scorso grazie al ruolo di coordinamento svolto dall’INFN, il lavoro presso i più importanti laboratori di tutto il mondo, elemento ricorrente di tutto il libro, ha infatti fornito ai gruppi di ricerca pisani le competenze e gli stimoli necessari allo sviluppo di nuove idee e tecnologie, le quali trovano oggi ampia applicazione in grandi collaborazioni di successo ospitate presso il Cern, il Fermilab, o nel contesto di rilevanti missioni spaziali. La proiezione internazionale della fisica pisana e italiana ha infine consentito l’istaurarsi di rapporti e scambi scientifici sfociati in progetti estremamente ambiziosi che hanno portato a risultati quasi insperati, come nel caso di Virgo, che proprio a Pisa ha iniziato la sua storia.

(marzo SxT-libroalmese)// Matteo Massicci