lost in maths

LOST IN MATH: HOW BEAUTY LEADS PHYSICS ASTRAY

di Sabine Hossenfelder Basic Books

ISBN 978-0465094264

La fisica teorica è in crisi. O meglio, è in crisi la fisica teorica che si occupa di particelle elementari. Da oltre 40 anni, da quando il Modello Standard si è consolidato nella forma attuale, con l’ultima attesa conferma nel 2012 con la rilevazione del bosone di Higgs, tutte le teorie proposte si sono scontrate con la mancanza di conferme sperimentali o, peggio, con l’impossibilità di proporre esperimenti. Fin qui, non ci sarebbe niente di male. Siamo ai confini delle energie che si possono produrre in laboratorio e ci sta che le cose siano complicate. Quello che però non va, ed è l’oggetto dell’eccellente libro che vi propongo questo mese e che, al momento, esiste solo nell’edizione inglese, è che a fronte dei fallimenti, molti, troppi fisici hanno cominciato a cercare la conferma delle teorie nella loro naturalezza, nella loro bellezza matematica o nella loro autoconsistenza, come se la coerenza interna di una teoria fosse una condizione sufficiente per renderla anche “vera”. Oppure, a fronte dell’ennesima predizione non confermata (particelle supersimmetriche, assioni, materia oscura), aggiustano qualche parametro e spostano la verifica a un livello energetico accessibile solo al prossimo upgrade di LHC o al prossimo supergalattico acceleratore. Fino al paradosso, per uno scienziato, di affermare anche in linea di principio l’inutilità della conferma sperimentale.

Solo in pochi si sono esposti a contestare questa deriva metafisica (già nel 2007, Smolin, con il suo L’universo senza stringhe. Fortuna di una teoria e turbamenti della scienza e Woit con Neanche sbagliata. Il fallimento della teoria delle stringhe e la corsa all’unificazione delle leggi della fisica, per citare alcuni autori noti anche nell’ambito della divulgazione). In questo tentativo di rimettere la fisica con i piedi per terra, il libro di questo mese è particolarmente raccomandato. L’autrice, una fisica teorica essa stessa, ha intervistato alcuni grandi protagonisti stimolandoli ad argomentare, pro e contro, questa tendenza e ricavandone, come sottoprodotto, un quadro chiaro della crisi, crisi che si rivela anche nell’approccio con cui vengono decisi ed erogati i finanziamenti. Non è un libro di fisica, ma un libro sulla fisica delle alte energie e sul suo presente e sul suo futuro. Un futuro che, senza correzioni di rotta, si prospetta assai incerto, perché sarà sempre più difficile giustificare gli immani finanziamenti che sono dietro imprese come LHC quando altri ambiti di ricerca, primo tra tutti quello sul cambiamento climatico, patiscono tagli a finanziamenti già insufficienti.

(Dicembre 2018 SxT-libroalmese) //Dino Esposito