CASO, PROBABILITA' E COMPLESSITA'
Angelo Vulpiani
A volte, come si dice, “le cose sono nell'aria” e poi improvvisamente si materializzano. Ecco così, a distanza di qualche mese, due libri su questioni probabilistiche scritti da fisici con intenti molto simili, benché con una scelta di contenuti alquanto differente. La motivazione che li accomuna è la reazione ad una diffusa ignoranza su questi temi da parte non soltanto del publico, ma anche di persone chiamate a prendere decisioni importanti, nelle quali gli aspetti probabilistici possono giocare un ruolo cruciale. Ma se gli autori di Così è ... probabilmente (SxT, Aprile 2014) si focalizzano sull'insegnamento assente o carente della probabilità già lamentato secoli fa da Leibnitz e Hume, Angelo Vulpiani, nella prefazione di Caso, probabilità e complessità, porta un attacco su tutti i fronti, puntando il dito alla “diffusa disattenzione, ed addirittura una certa avversione per la scienza... a cui [già] Gentile e Croce non riconoscevano alcuna rilevanza culturale, ma solo una valenza in ambito pratico”. Da cui il rinnovato interesse per la divulgazione ‘seria’ − perché di quella approssimativa populista ne abbiamo fin troppa, di quella, per citare Giorgio Gaber, “da spalmare sul pane come la Nutella”. E se la scienza è un’arma contro gli idoli dell’ignoranza, la superstizione e l’autorità (tesi che riprende una asserzione degli antichi atomisti e che l'autore fa propria e porta avanti con coraggio e decisione) bisogna allora riconoscerle un ruolo culturale di primo piano. Il nume ispiratore degli autori dei due libri sembra essere Laplace, la cui affermazione “la teoria della probabilità non è altro che buonsenso ridotto a calcolo”, che nel primo caso compariva sotto il titolo, campeggia qui in quarta di copertina. E, curiosamente, entrambi i libri fanno uso dei dialoghi, anche se Vulpiani li alterna al testo, come intermezzo fra i vari paragrafi per meglio chiarire, mediante il contraddittorio, i temi che su cui vuol far riflettere il lettore. E in questi siparietti compaiono sia personaggi generici, come il cliente e il gestore (di una ricevitoria), o il filosofo e il matematico, ma anche personaggi storici, come Boltzmann, Mach e Shannon. E a proposito di storia, Caso, probabilità e complessità è ricco di inserti in cui vengono anche riportate interessanti curiosità poco note, come quella all'origine delle catene di Markov, che oggi sono alla base del funzionamento dei motori di ricerca. Molti sono anche gli inserti con dettagli ‘tecnici’, anche se alcuni di essi ci sembrano francamente un po' forzati, come quello sulla numerazione binaria o su potenze ed esponenziali o la pretesa di introdurre l'integrale in una pagina. Forse gli argomenti trattati sono un po' troppi − alcuni di essi richiederebbero un trattatello a se stante! − mentre la quarta di copertina rimane a nostro giudizio disattesa in quanto è indubbio che senza l'uso della cosiddetta probabilità soggettiva, che l'autore sembra disdegnare, tanto buon senso non può essere ridotto a calcolo. Ma, in conclusione, raccomandiamo caldamente l'ultimo lavoro di Vulpiani, confidenti che ogni lettore ci troverà molto da imparare e spunti per approfondire, anche guidati dai ‘sentieri’ che compaiono nella bibliografia.
(novembre 2014: SxT-libroalmese)/Pasquale Di Nezza