È ben noto come la battuta di spirito e l'esempio vivace, se non addirittura una storiella o una barzelletta, siano ottimi elementi per ravvivare l'attenzione di una classe, o del pubblico di una conferenza. A patto che l'inserto divertente sia pertinente e aiuti a fissare il concetto che si vuole esprimere. Ad esempio il famoso sonetto del pollo di Trilussa rende meglio di tante formule il fatto che un riassunto statistico possa fornire un'idea fuorviante della realtà. E mentre scrivo queste righe mi torna alla memoria la storiella raccontataci dal professore di matematica in seconda media − 'secoli' fa! − dell'oste che offriva a un prezzo ridicolo polpette di quaglia. Quando qualcuno gli fece notare che era impossibile praticare quel prezzo, confessò che in effetti non era 100% quaglia, bensì 50% quaglia e 50% maiale. "Sì", obiettò l'avventore facendosi due conti, "ma anche così dovrebbero costare molto di più". "Garantito!", replicò l'oste, "Metà e metà! Prendo mezzo maiale, mezza quaglia e impasto il tutto...".
Nel seguito, quando ho avuto modo di insegnare, ho sempre farcito lezioni, seminari e conferenze con qualche storiella e vignetta, ed è sempre gratificante incontrare qualcuno che di tutto quello che avevo detto anni prima si ricorda (almeno) un paio di amenità e − soprattutto! − i concetti che volevano enfatizzare. Così è stato veramente un piacere quando ho trovato per puro caso, nella libreria di un aereoporto, Plato and a platypus walk into a bar..., dall'invitante sottotitolo Understanding philosophy through jokes. Un libricino di circa 200 pagine che è stato superiore alle aspettative e che mi sento di consigliare a tutti coloro che hanno un liceo alle spalle − la maggior parte delle barzellette sono fruibili da tutti, ma solo chi ha qualche reminescenza di filosofia può apprezzare appieno il lavoro di Thomas Cathcart e Daniel Klein. Soprattutto raccomando questo originale libro a chi ha appena conseguito la maturità. Vi troverà infatti un compendio delle maggiori idee filosofiche, illustrate per temi, anziché secondo la cronologia di chi le ha proposte, come avviene di norma qui da noi. I dieci filoni in cui si sviluppa il libro sono Metafisica, Logica, Epistemologia, Etica, Filosofia della religione, Esistenzialismo, Filosofia del linguaggio, Filosofia sociale e politica, Relativismo e Metafilosofia, per un totale di 55 paragrafi (ad esempio l'epistemologia, che forse più interesserà i visitatori di questo sito, è suddivisa in Ragione contro rivelazione, Empirismo, Metodo scientifico, Idealismo tedesco, Filosofia della matematica, Pragmatismo e Fenomenologia). E le barzellette sono quasi 150, senza contare che il testo stesso è brillante, in quanto gli autori, entrambi laureati in filosofia ad Harvard, sono fra l'altro autori di fiction e gags.
In conclusione il libro ha una triplice valenza. Innanzitutto offre un quadro delle più importanti idee filosofiche e dei maggiori pensatori che vi hanno contribuito, includendo i dibattiti più attuali, raramente coperti dai programmi scolastici. Poi c'è l'aspetto del divertimento. E non soltanto le barzellette servono a mettere in risalto i concetti filosofici che richiamano, ma sono quegli stessi concetti a contestualizzare e rendere più efficaci le battute. Infine, siccome alcune delle storielle si basano, come spesso succede, su giochi di parole, consiglio di leggere direttamente la versione originale, approfittando così per perfezionare il proprio inglese su un testo vivace nel quale si incontrano sia termini filosofici e scientifici che espressioni della lingua parlata (e a chi vuole migliorare la comprensione dell'inglese parlato raccomando l'audiobook con la versione integrale). Comunque, ne esiste una traduzione italiana, pubblicata da Rizzoli, dal titolo Platone e l'orinitorinco − Le barzellette che spiegano la filosofia, meno efficace dell'originale, e che può essere utile a chi non si voglia cimentare con l'inglese, o a chi, pur desiderando leggere l'originale, abbia difficoltà con molte delle espressione dell'inglese parlato che si incontrano nel testo.
(SETTEMBRE 2014: SxT-libroalmese)/Giulio D'Agostini