Alla ricerca delle particelle fondamentali
di Gerard 't Hooft
Editori Riuniti
Ne "Il mondo subatomico" il premio Nobel per la fisica Gerard 't Hooft racconta delle vicende che hanno portato alla formulazione del Modello Standard delle particelle elementari. Il libro non narra la storia della scoperta ma piuttosto l'evoluzione delle idee che hanno permesso una costruzione tanto raffinata quanto corretta. Si parte così dagli anni '70 quando, ancora da laureando Gerard 't Hoff si dedicò allo studio delle teorie di Gauge rinormalizzabili ponendo al centro del dibattito della fisica teorica un tema i cui sviluppi permisero la formulazione di una teoria unificata della forza elettrodebole e la formulazione della Cromo Dinamica Quantistica per la descrizione dell'interazione forte. Nonostante gli sforzi dell'autore, il libro non risulta sempre di facile comprensione. Ma questo va senz'altro ascritto alla complessità ed astrazione dell'argomento trattato piuttosto che una una incapacità di 't Hooft. Resta comunque un interessantissimo e relativamente comprensibile affresco del perido d'oro in cui da un lato la teoria prevedeva l'esistenza di nuove particelle (per esempio il quark 'charm') e dall'altra gli esperimenti non solo confermavano le previsioni ma mettevano in luce l'esistenza di un intero zoo di nuove particelle che faticosamente dovevano essere inserite in una teoria coerente. Famosa è la battuta del fisico israeliano Isidor Rabi relativa all'arrivo del muone: 'E questo chi lo ha ordinato?'. E così piano piano il Modello Standard prendeva forma, prevedeva l'esistenza di tre generazioni di leptoni e di quark indicando agli esperimenti il terreno di caccia per il quark top (al tempo della scrittura del libro ancora non scoperto) e soprattutto la rilevanza del meccanismo di Higgs nel fornire massa alle particelle elementari. La conferma definitiva dell'esistenza del campo di Higgs e' storia recente ma le idee su cui esso si basa si sono invece evolute nell'arco di un trentennio. Forse l'elemento più interessante che emerge dalla lettura di questo libro è come la mente umana possa veramente 'scoprire' nuovi concetti e nuove idee per spiegare il nostro universo. La ricerca percorre molte direzioni e procede in modo assolutamente disordinato se non addirittura casuale ma ad un certo punto da un calderone di idee e possibilità' si riesce ad arrivare ad una sintesi che si concretizza in una teoria. Sembra quasi che le idee e le intuizioni abbiano una vita indipendente e che il ruolo dei grandi fisici sia stata 'semplicemente' quella di mettere ordine nel caos ed avere la capacità di selezionare e quindi sviluppare le idee migliori. Da questo punto di vista è una grande lezione su come funziona la ricerca e su come si arriva ad una nuova scoperta.
(GIUGNO 2014: SxT-libroalmese) / Marco Battaglieri