copertina del libro E luce fu, edito da Hoepli

E luce fu

di Gabriele Ghisellini

Hoepli

ISBN 9788836004157

Il titolo del libro di divulgazione scientifica richiama la celebre frase della Bibbia “fiat lux” (Genesi I, 3): la luce è il filo conduttore che ci guida nella rivoluzione della fisica del XX secolo. Il percorso affonda le radici nel secondo libro più importante della storia dopo la Bibbia: i Principia di Newton.

L’autore apre ognuno dei sette capitoli con una decina di righe di preambolo e invita il lettore a seguirlo con attenzione nel viaggio: stimola la curiosità, ovvero il motore della scienza. I capitoli si chiudono con un efficace e limpido riassunto, anche in forma di tabella (capitolo 5).

Il prologo descrive il ruolo della luce in poesia e arte. L’autore svela così che il libro è interdisciplinare: come avviene nei laboratori di ricerca, le conoscenze di diverse discipline contribuiscono al risultato, magari una scoperta scientifica. Il capitolo “Occhio alla luce” introduce l’occhio, il rivelatore di radiazione presente nel corpo umano attraverso l’anatomia, e lo spettro elettromagnetico, un cardine della fisica. Il secondo capitolo “La velocità della luce” illustra i diversi metodi per misurare questa grandezza e introduce un gustoso esperimento da svolgere in casa con una barretta di cioccolato e un forno a microonde.
Il teorema di Pitagora (cardine della geometria euclidea), i vocaboli celeritas in latino e αἰθήρ in greco, il nuoto, i treni e le navi sono i protagonisti del capitolo “La luce e lo spazio-tempo”, che presenta l’unificazione di massa ed energia, ovvero la celebre formula di Einstein E=mc2.
La crisi della fisica classica emerge nel capitolo “La luce e i quanti”, dove l’autore presenta la catastrofe ultravioletta. L’atomo è come uno strumento musicale, ogni orbita è una canna d’organo che suona una nota precisa (Luois de Broglie, Premio Nobel per la fisica nel 1929 con la sua tesi di dottorato). Oggi si dice che il fotone emesso da un atomo di un materiale colpito da un fascio di particelle o raggi X è la firma dell’elemento: è un metodo di indagine in fisica nucleare applicata all’ambiente e ai beni culturali. Il quinto capitolo “Luce come particelle, particelle come onde” tratta la meccanica quantistica, definita difficile, travolgente, illogica e affascinante. L’autore cita l’isola di Helgoland – titolo di un testo di Carlo Rovelli –, dove Werner Heisenberg nel giugno 1925 elabora la meccanica delle matrici. Funzioni d’onda e matrici sono strumenti della matematica, il linguaggio principe per la descrizione quantitativa dei fenomeni. Equazioni e simboli sono integrati nel testo scritto, senza perdere il filo del discorso. L’autore rievoca il congresso Solvay di Berlino del 1927, dove 17 su 29 partecipanti sono Premi Nobel: manca la fotografia, ma il lettore può immaginare la situazione.

Il sesto capitolo “Luce e gravità” allarga gli orizzonti della fisica, con l’introduzione dell’unificazione del sapere, partita da Newton nel volume Principia (1687), e della matematica, con la geometria non euclidea di Riemann. L’applicazione quotidiana dei contenuti descritti è il Global Positioning System (GPS).
L’ultimo capitolo “Fare luce” completa i contenuti e rivela un’applicazione di interesse medico, provata dall’autore: il laser per le operazioni di distacco della retina nell’occhio. E quindi uscimmo a rivedere le stelle perché il bello del viaggio non è la meta, è il cammino: nel libro tabelle, formule, numeri, grafici, disegni accompagnano i passi del lettore nel meraviglioso mondo della fisica quantistica con un rigoroso approccio storico-scientifico e una ricchezza di aneddoti curiosi.

(febbraio SxT-libroalmese)// A. Gozzelino