Il tuo cervello è una macchina del tempo. Neuroscienze e fisica del tempo
di Dean Buonomano
Bollati Boringhieri, ISBN 978-88-339-2934-7, 332 pp., traduzione di Enrico Griseri
Il libro che vi raccomando questo mese parla del tempo. Dall'usurata citazione di Agostino di Ippona (“io so che cosa è il tempo, ma quando me lo chiedono non so spiegarlo”) all'irrisolta dicotomia tra il tempo della Meccanica Quantistica (sostanzialmente il tempo di Newton “senza relazione ad alcunché di esterno”) e il tempo modellato dalla gravità della Relatività Generale, da secoli fatichiamo a capire a fondo cosa sia veramente il tempo. A complicare la situazione c'è il tempo che sperimentiamo nell'esperienza quotidiana della nostra vita. O che crediamo di sperimentare, come suggerisce l'idea dello spazio-tempo e dell'universo-blocco di Einstein-Minkowski e di molti epigoni. Una percezione psicologica del tempo che differenzia nettamente un passato immodificabile e un futuro tutto da costruire e che sembra avere poco a che fare con il parametro t delle equazioni della dinamica.
Ed è qui che interviene Dean Buonomano, neuroscienziato statunitense, che con questo interessante testo ci fornisce una panoramica delle conoscenze nell’ambito dell'esperienza psicologica e della fisica, e delle contraddizioni da risolvere.
Il libro è diviso in due parti, la prima dedicata agli orologi (perché scopriamo che sono tanti e diversi) dei nostri cicli biologici e alle varie parti del cervello che intervengono nella misura mentale del tempo, la seconda ad una più classica rassegna del tempo in fisica, mai scontata anche per chi ne ha già qualche conoscenza.
Ma se tutto ciò non bastasse a rendere meritevole la lettura, l'autore ci ricorda che il concetto di tempo è anche inestricabilmente legato al significato profondo del concetto di causa e, da questo, ai più grandi problemi filosofico-scientifici che abbiamo davanti: libero arbitrio, coscienza, morale e la loro relazione con il determinismo. È in questo terreno, ancora tutto da esplorare, che si avventura brevemente l'ultimo capitolo, individuandone le aree critiche e disegnando, sia pur sommariamente, il programma di ricerca che potrebbe, forse, un giorno in futuro (se l'espressione ha un senso!) trovare qualche risposta a questi grandi enigmi.
(Febbraio 2019 SxT-libroalmese) //Dino Esposito