Sam Kean
Adelphi
La storia della chimica attraverso gli elementi della tavola periodica. Una storia avvincente delle scoperte e dei progressi che hanno reso possibile non solo catalogare e descrivere in modo coerente gli elementi chimici sulla base del numero e tipo di orbitali elettronici, ma che hanno aperto un mondo di opportunità con nuovi materiali di cui ancora oggi godiamo i benefici.
La capacità di Kean è quella di riuscire a rendere "vivo" un soggetto inanimato quale quello rappresentato dagli elementi della tavola periodica. Un mero elenco di sigle diventa l'indice di un libro di storie, aneddoti e racconti, ciascuno dei quali rimanda alle vicende umane dei suoi scopritori o di quegli uomini e donne che hanno dedicato la loro vita a studiare un certo elemento o una certa reazione. Ecco allora che dietro ogni "riga" ed ogni "colonna" ci sono elementi che si amano ed elementi che si odiano esattamente come nella vita dei loro scopritori o studiosi e la tavola periodica "con le sue file e le sue torri e le terre rare in fondo, come un fossato che protegge il castello" riassuma in modo così semplice tutta la conoscenza umana. Ma non solo di chimica si tratta. Nei primi anni del XX secolo, la storia della chimica si intreccia indissolubilmente con la storia della fisica, con le nuove scoperte della radioattività, della meccanica quantistica, dell modello del nucleo atomico ed dei suoi decadimenti. In un quadro caotico ma coerente di progresso intellettuale, lentamente si costruisce, pezzo dopo pezzo, una interpretazione microscopica dei legami tra gli elementi. Dalla stregoneria alla scienza, dove la classificazione della tavola periodica semplicemente riflette una comprensione più profonda delle leggi della natura.
E' un saggio molto bello che con la leggerezza di un libro di avventure ci fa appassionare ora alla scoperta del primo antibatterico ora alla lotta tra la Russia e gli Stati Uniti quando Dubna e Berkely si contendevano il primato sulla creazione di nuovi elementi chimici. Un libro che si legge tutto d'un fiato e che ci ricorda come una buona divulgazione scientifica, oltre che arricchirci culturalmente, può essere "addirittura" divertente.
(MAGGIO 2014: SxT-libroalmese) / Marco Battaglieri