Contare e raccontare
Dialogo sulle due culture

di Carlo Bernardini e Tullio De Mauro

Editori Laterza


 

Un breve pamphlet imperdibile! Carlo Bernardini e Tullio De Mauro, due grandissimi intellettuali dei nostri tempi, discutono sulle due culture: scientifica ed umanistica. Il fisico Carlo Bernardini sostiene una posizione estremamente pragmatica, innervosito da tanta 'cultura umanistica' italiana molto attenta alla forma ma assolutamente disinteressata ai contenuti. Il piacere e la forza del pensiero illuminista si scaglia contro una sedicente 'tradizione' che si nutre di pregiudizi e vacui esercizi di stile che in nulla aiutano l'umanità a crescere e, alla fine a stare meglio. Una posizione estrema, un po per gusto di polemica e un po per un risentito sentimento di esclusione da quello che l'accademia considera il pensiero 'alto' e 'completo' che tante volte trova noi fisici d'accordo. D'altro canto, come è possibile non riconoscere una certa cattiva fede nell'insegnamento e diffusione della cultura scientifica in Italia che permette a colui che 'non capisce di matematica' di farsene un vanto? Senz'altro ci sono colpe e responsabilità che il grande fisico denuncia in modo semplice e lineare ('razionale'?). La risposta del grande linguista De Mauro e' altrettanto accorata e puntuale. E' vero, l'insegnamento del latino non fortifica le capacita' logiche quanto piuttosto ci aiuta a capire la nostra storia, che dali viene; l'italiano non è di per se una lingua inadatta alla scienza cosi' come lo sbarco sulla Luna può essere ben tele-annunciato in dialetto leccese, come in italiano o inglese, senza per questo offuscarne il messaggio. Insomma, una difesa 'scientifica' della cultura umanistica (quella con C e U maiuscole) che De Mauro argomenta, oltre che con un incredibile stile, con precisione ed efficacia di ragionamento. Non bisogna confondere gli effetti con le cause: la vacuità che (più facilmente) riesce a celarsi dietro un certo pensiero 'umanistico', purtroppo maggioritario in Italia, con la reale complessità di una cultura che non ha nel linguaggio dei numeri un saldo e algido appiglio. Chi vince il duello? entrambi. La lezione è che la cultura, tutta, quando la si esplora seriamente, ha pari dignità ed importanza: la linguistica o la glottologia può essere altrettanto interessante e profonda (e complessa!) della fisica teorica o della matematica astratta, purché il metodo di studio ed il linguaggio che si utilizzi nel parlarne, sia quello corretto (scientifico). Ogni campo del sapere, purché trattato con serietà ed umiltà, è ugualmente affascinante, ricco di spunti e gratificante per la mente dell'uomo curioso. Limitarsi ad una sola metà dello scibile umano è semplicemente limitante ed irrazionale.

(SETTEMBRE 2015: SxT-libroalmese)/Marco Battaglieri, Fisico