Gian Francesco Giudice, Rizzoli Editore.
Prima del Big Bang
Recensione del libro: Prima del Big Bang.
“Mette i brividi pensare agli stupefacenti progressi compiuti dall’umanità nel comprendere l’origine dell’universo. La scienza ci ha proiettati verso un livello di conoscenza senza precedenti nella storia della civiltà, ma non dobbiamo illuderci. La strada è ancora disseminata di enigmi irrisolti e il cammino davanti a noi appare sconfinato. Non credo che il racconto della comprensione delle origini dell’universo potrà mai terminare con la parola fine.”
Così scrive Gian Francesco Giudice, direttore della divisione teorica del CERN, al termine del suo libro “Prima del Big Bang”, il cui titolo potrebbe apparire pretenzioso, quasi arrogante negli intenti. Come è possibile – verrebbe da chiederci – poter dire cosa ci fosse prima che qualunque cosa fosse. In effetti è una domanda che fino a non molti anni fa sarebbe apparsa priva di senso per chiunque. Nel suo libro, invece, Giudice ci conduce indietro nel tempo fino alle origini del cosmo, per raccontarci come oggi possiamo dare un senso scientifico a questa richiesta, un tempo appannaggio unico della religione o del mito.
Gli esseri umani, infatti, da questo minuscolo ritaglio di spazio-tempo in cui si trovano, sono riusciti negli ultimi decenni, grazie allo strumento della Scienza, a rendere la domanda su come tutto abbia avuto inizio una domanda possibile. La conoscenza che abbiamo acquisito sul funzionamento della Natura e sulle sue leggi fondamentali non ci fornisce ancora una risposta, e forse non ce la fornirà mai. Tuttavia ci permette di confrontarci con l’enigma dell’inizio in modo scientificamente consapevole. La conoscenza delle leggi fisiche fondamentali, e le osservazioni sperimentali di cui disponiamo o di cui potremmo disporre in un futuro non distante, ci permettono infatti di formulare e di ipotizzare una narrazione coerente dell’origine del cosmo e della sua evoluzione nel tempo.
Molti ritengono che la Scienza debba fornire innanzitutto risposte, e che il progresso scientifico debba costantemente ridurre il numero di problemi aperti e di incognite. Sbagliato. La scienza oggi certamente fornisce risposte a molte domande che un tempo rappresentavano grandi misteri. Tuttavia, è proprio la conoscenza acquisita in questi ultimi decenni in campo astrofisico e nel microcosmo che ci permette, oggi, di porci domande scientificamente sensate sull’origine del tutto. Quelle domande, a cui oggi non sappiamo rispondere, un tempo non esistevano perché eravamo troppo ignoranti persino per immaginarle. Il libro di Giudice ci restituisce il fascino di essere consapevoli di ciò che non sappiamo ma che vorremmo e potremmo conoscere. Forse le risposte arriveranno a breve grazie ai futuri sviluppi scientifici, o forse non arriveranno mai. In ogni caso è e sarà una storia meravigliosa.
(febbraio 2024 SxT-letture consigliate)// Stefano Marcellini